Nota sul diritto alla casa

Il primo articolo della costituitone italiana recita quanto segue: 
"
  1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."
    Molto bello e etico direi

Oggi però vediamo fiumi di disoccupati e appelli a "sinistra e manca" che richiamano l'attenzione dei politici a questo male del nostro tempo. Direi un flagello. Perché quando lasci le persone fisiche:  giovani siano o adulti senza speranza e lavoro; questo vuol dire che la politica e i politici hanno fallito. Ed è davvero cosi. Il paese affonda nei debiti. E' ostaggio delle banche e in qualche modo anche delle scelte fatte dai governanti che si sono succeduti allo sciagurato scettro di questo paese. Oggi vedendo le manifestazioni dei senza casa al centro di Roma, mi sono davvero ricordato delle manifestazioni delle popolazioni arabe contro i loro tiranni. Quelle scene mi hanno ricordato la Tunisia e l'Egitto in particolare modo, laddove si sono avute delle sollevazioni popolari vere e proprie. Beh, amici, vi dico che la strada al cambiamento in questo paese, e direi allargando l'orizzonte, in questo continente, passa attraverso una lotta  popolare pacifica alla Gandhi , necessaria e inevitabile che mandi via tutta la classe dirigente politica che ha affondato il paese- o i paesi europei- nei guai e nei debiti. Lasciamo perdere i parametri imposti dell'Unione europea. Torniamo alla lira, torniamo alla gioia, torniamo alla nostra identità, e direi perfino all'economia del baratro se ciò dovrà essere necessario. Non esiste un'altra strada. Credo che il Movimento cinque stelle abbia incominciato un cammino in tal senso e ne sono convinto. Bisogna avere il coraggio di sollevarsi. Credetemi non lo fa chi stenta a vivere e lotta ogni giorno per quadrare i conti, ma lo fa che non ha più nulla da perdere: i senza casa e lavoro. Vi dico io oggi da questo scranno: unitevi contro i vostri nemici naturali.


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