Nota del giorno 06/06/14 l'Occidente tra il D-day e il declino.

E’ giusto e doveroso celebrare il D-Day. Una colossale impresa bellica compiuta da uomini coraggiosi che combattevano per la libertà e la democrazia. Allora l’America era, con tutti i suoi difetti e contraddizioni un grande paese che affascinava con la sua storia, con i suoi valori, con i principi di libertà e democrazia di cui era portatore e difensore. Non vi dico altro: tutto è contenuto nella Carta Atlantica. Era una specie di Road Map che Roosvelt e Churchil scrissero in pieno mare atlantico davanti alle coste canadesi, nel lontano 1942. In essa il modo del dopoguerra, vinto dagli alleati sarebbe stato, sarebbe stato un mondo di stati liberi e democratici. Il diritto all’autodeterminazione dei popoli era garantito. E questo aveva sancito per sempre la fine di ogni colonialismo? Oggi i “grandi del mondo occidentale” si sono incontrati sulle spiagge della mitica Normandia. Devo dire però che i personaggi odierni non hanno più la stoffa il coraggio di una volta e nemmeno gli stessi ideali, nonostante le cerimonie siano pompose e colorite.  Perché però l’occidente ha tradito sé stesso? Noi viviamo da qualche tempo in un mondo pieno di miserie, d’ingiustizie e di complotti, un mondo in cui il più forte sfrutta e maltratta il più debole e spesso proprio in nome di quegli stessi interessi e di quelle servitù instaurate e volute proprio dalle democrazie occidentali: nel mondo arabo-islamico, in Africa, in America latina e altrove. Oggi, però, assistiamo ad un risveglio degli sfruttati e di forze nuove- emergenti che rifiutano i dictat dell’Occidente, ma anche al lento ed ineluttabile declino di quest’ultimo, e non a caso si cerca di ravvivare alcuni miti del passato per trarne qualche beneficio; ma la verità è ben altra: la stella dell’Occidente si sta spegnendo, perché esso ha tradito i suoi stessi principi fondatori, perché non governa più lo sviluppo del mondo e la macchina gli sembra sfuggita di mano, perché esso non ha risolto i problemi economici che attanagliano i popoli della terra e i suoi popoli, perché esso non ha trovato ancora la via di uno sviluppo armonico, sostenibile e solidale con tutti i continenti della terra, perché esso ha sostenuto e sostiene le dittature politiche più efferate che infestano l’Africa, l’Asia e il sud-America, perché esso, infine, rifiuta di usare gli stesi mezzi che lo hanno reso grande e dominante, proprio come nel caso del D-day, per costruire un mondo migliore senza ingiustizie e disuguaglianze.

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