J’accuse sulla Roma Mafia. Parte II.



J’accuse sulla Roma Mafia. Parte II.

L’inchiesta Roma Mafia aggiunge ogni giorno un tassello nuovo al quadro delle prove e delle informazioni raccolte fin qui dagli investigatori. E la cosa che non si può escludere è che probabilmente si arriverà volente o nolente a quella decisione sin qui scongiurata dal partito democratico e dal suo brillante chirurgo, sindaco di Roma il signor Marino. L’altro ieri, era proprio il sindaco ad ammonire per così dire, il prefetto di Roma sulle conseguenze politiche gravi di una sua azzardata decisione nello sciogliere il consiglio comunale. Questa notizia, diffusa nel corso di un TG di Rai 3  è davvero sbalorditiva dal momento che ogni organo dello Stato opera secondo delle regole prefissate dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica italiana. Se ne evince che il chirurgo Marino non vuole mollare, nonostante l’evidente continuità del sistema mafioso tra la passata amministrazione e la sua sindaca tura che dura da quasi due anni.
Tutti si rendono conto, però, che se i tasselli, man mano che l’inchiesta avanza, dovessero diventare tanti da coinvolgere altri politici e altre municipalizzate, una decisione in tal senso dovrà essere presa dal partito democratico che tutto vuole meno che restituire il Comune di Roma ai cittadini romani. La vicenda del malaffare di Roma ci giunge dopo quella dell’Expo di Milano e del Mose di Venezia, ed è davvero la goccia che fa traboccare il vaso.
E’ lo specchio del degrado morale e politico nella sua peggiore metamorfosi: direi nella sua versione criminale. Basti pensare che le rivelazioni che riguardano le tanto vantate primarie del partito democratico a Roma per la scelta del Candidato sindaco o degli onorevoli che rappresentano la cittadinanza romana sono state truccate. Che Pseudo – democrazia! Terminerei con una poesia a Roma, alla sua magnifica storia e al suo popolo che merita più dignità, più rispetto, più servizi, più amore, più libertà e più partecipazione nella presa delle decisioni che lo riguardano.


Roma, Roma Mafia!
Di sdegno ci annaffia…
Vedo la statua d’Augusto…
Fremere per il Campidoglio!
E lo sguardo di Cesare spoglio
Che sentore di disgusto!

Si direbbe che ogni tua bellezza
E’svanita come ogni tua certezza
Eppure ogni meraviglia è lì ancora
Chi, chi ti ha sottomessa?
Oh mia ebbra principessa!
Augusto ti vuole in una nuova aurora

Vestita da regina delle città,
liberata da ogni servitù e abbellita
e baciata da un nuovo vento marino
Dove plebei e patrizi…
Stringeranno nuovi sodalizi
Sotto il tuo cielo canterino

Oh magica Roma!















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