J’accuse sulla vicenda politica di Ignazio Marino, ex sindaco di Roma



Solo qualche tempo fa, nessuno avrebbe scommesso una lira sul fatto che Ignazio Marino ex Senatore della Repubblica e oggi anche ex Sindaco di Roma sarebbe finito abbandonato dal suo partito, dai notabili forti di Roma e dai poteri forti che lo hanno eletto e direi pure dalla stessa gente che lo ha eletto. Insomma che cosa è successo nel frattempo? Perché siamo giunti a questo divorzio politico?
Chi segue le vicende politiche e le cronache romane sa molto bene che le "cose pubbliche a Roma" non vanno bene da molto tempo per colpa degli amministratori che si sono succeduti al Comune di Roma e che la criminalità organizzata, come è stato accertato dalla magistratura, si è già infiltrata in alcune di quelle realtà economiche legate al Comune di Roma, dove gli appalti venivano assegnati senza gare pubbliche e la gestione della cosa pubblica si svolgeva senza i dovuti controlli e verifiche da parte degli organi competenti.
Da quando è scoppiato questo scandalo che sta sconvolgendo i palazzi romani, Ignazio Marino ha cercato di far passare questo messaggio : “io non c’entro in niente in tutte queste malefatte romane”.
La domanda che sorge naturale dopo aver ascoltato Marino è : "chi è responsabile del caos, delle infiltrazioni mafiose e della mala amministrazione della città?".  Il partito democratico a suo tempo aveva annullato le cariche politiche del partito nella provincia di Roma e commissariato il partito a Roma. Ma non bastarono né il commissariamento né la nomina di un prefetto al fianco del Sindaco per contrastare l’azione della Criminalità e ripristinare la legalità…alla fine Ignazio Marino, come abbiamo visto, è stato costretto dalla gestione poco democratica del partito democratico,  dalle dimissioni di massa degli assessori,  a confermare le sue dimissioni. Egli però prima di andarsene, ha rivolto parole dure al segretario del suo partito Renzi; disse che non lo sentiva da molto tempo e che il regista di tutta quell'operazione che lo ha messo fuori era proprio il Renzi e il commissario del partito Orfini. 

Egli si domandò: di che cosa hanno paura se tutto venisse chiarito  davanti alla stampa in un consiglio comunale, nella sede naturale di dibattito e di confronto democratico. Perché mi hanno voluto imbavagliare così..? Proprio il partito che si è dato l’attributo democratico rifiuta il dibattito democratico? E’ dir poco che la questione è molto paradossale e contraddittoria. 
E' infine giusto far osservare come il partito democratico non è più tale,  ma il partito di Renzi e futuro partito della Nazione. Quale Nazione? ci poniamo noi la domanda?
E’ un vero e proprio mistero dei palazzi romani quest’annosa questione di Mafia Roma.

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