L’ALCHIMIA DELLE ROSE

L’ALCHIMIA DELLE ROSE




Prima ancora dell’alba,
quando regnavano le tenebre,
quando nulla brilla né garba,
né abbrevia l’attesa, né diminuisce la febbre


Quando la vita è un continuo errare
in immensi deserti senza confini
alla ricerca della luce e del mare,
delle rose e delle oasi e dei giardini


Trionfa l’angoscia in questa eterna notte
in cui si soffre e si sogna la pace
e i porti come agonizzanti flotte,
irraggiungibili con una bussola fallace


Quando la vita è una continua agonia
e i giorni sono infiniti secoli…,
marcati dalla tristezza e dalla malinconia,
in attesa del sole e dei miracoli


Quando si perde ogni voglia di vivere
e si spera la fine e la morte
delle cose false e povere,
sfidando così il destino e la malasorte


Quando si fatica persino a respirare
a guardare immagini sinistre e desertiche,
Provando sensazioni tristi ed amare
e noiose voci e musiche!


Ma quando all'improvviso
scese l’aurora
in quel giorno in cui il mondo riprese a sorridere,
in cui ricominciò a ribatter il cuor e a suonar l’ora,
iniziai ad amare e a comprendere


Toccai in quella alba le rose
di un giardino che avevo scoperto
Avevano l’aria gioiose ed amorose
in questo sibillino e feroce deserto


Si aprirono tutte e mi sorrisero,
era iniziata la più bella delle primavere,
dal complicato ed irrisolto mistero
e dalle incomprensibili stagioni dell’essere!


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