J'accuse del 1 Maggio 2014, sul lavoro.


Oggi occorre parlare di disoccupazione e del lavoro che manca.
La Repubblica italiana è fondata sul lavoro! Ma proprio il lavoro oggi manca.
Non mancano però le disfunzioni e le disuguaglianze crescenti in uno Stato quasi fallimentare e incapace di risolvere i problemi della gente. Se la risposta del sistema malato è stata quella di dare il governo del paese al signor Renzi, senza passare per le urne, allora dico che è stato disonesto prendere in giro ancora un'altra volta il paese: ne abbiamo abbastanza dei raggiri e dei farabutti, delle promesse e delle riforme. Vorrei finire dicendo al signor Renzi che i suoi 80 euro sono un'elemosina di Stato: uno spot elettorale inopportuno e poco intelligente e persino un insulto alla dignità delle lavoratrici e dei lavoratori italiani. La crisi ha bisogno di altre soluzioni molto più radicali di queste. La Repubblica italiana non ha certamente bisogno di riforme autoritarie e fasulle. L'Italia ha delle risorse e delle potenzialità che nessuna altra nazione europea ha. Occorre tirarle fuori e valorizzarle. L'essere uomini liberi significa oggi essere rivoluzionari e credere ad una cosa fondamentale: prima di cambiare le nostre istituzioni e le regole che le reggono, occorre  cambiare noi stessi. Se il nuovo è ancora al vecchio, il cambiamento è impossibile. Ma se il nuovo guarda al paese e al futuro con il cuor e i sentimenti della gente, noi avremo sicuramente un futuro migliore.

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