J’Accuse del 21/09/2017 sul raduno del M5S e l’elezione del Candidato premier e Capo Politico

  
Uno vale uno?
Nel grande raduno
Dove Rimini è lil palcoscenico
dello svanito idillio...
domandatemi se ci sarò io?
Sarò molto cinico!

Avrei voluto un altro calamaio
per designare un altro Di Maio
E un altro movimento...
L'Italia sta annegando
nel marciume d'ogni sbando
A Rimini ogni Rinascimento!

A Rimini ogni speranza
Ogni sogno e fratellanza
Che nessuno rimanga indietro!
Quante belle parole...!
Nella Roma che bolle
I miei occhi sono di vetro





J’Accuse del 21/09/2017 sul raduno del M5S e l’elezione del Candidato premier e Capo Politico



Il 22, 23, 24 ci sarà il Raduno nazionale dei grillini a Rimini. Esso si presenta già come un momento storico e cruciale. Una specie di rifondazione del movimento in cui Grillo vuole passare lo scettro al suo successore già designato con tutte le attese, i silenzi e le polemiche. Tutto è già deciso oramai. C’è un solo candidato che i giornali e le televisioni chiamano “ BIG”. Gli altri sono degli ambiziosi, o meglio dei figuranti. La legge dei social media è spietata e non sono più i tempi dei qualche “Mi piace” che trasformano i metalli poveri in metalli nobili e pregiati. Qui la posta è alta. Si tratta di eleggere e legittimare il candidato Premier e il Capo politico del MoVimento.“Les jeux sont faits et rien ne plus”, come direbbero ifrancesi. Si tratta del Benjamino di Grillo, vice Presidente della Camera dei Deputati:il Portavoce del popolo Di Maio Luigi.
Ora sulla candidatura di Di Maio il Movimento sembra unanime? Sembra o c’è qualche malumore?
La Verità è che nessuno vuole rischiare di scontrarci con Grillo e Casaleggio. “Sono loro che decidono” si ripete tra i grillini a Montecitorio e a Palazzo Madama. In questa fase evolutiva del M5S, la dialettica può attendere. “O con me o contro di me, aveva sempre ripetuto Grillo ai suoi”. Frammentare il Movimento e creare i correnti danneggerebbe quest'ultimo. Bisogna serrare i ranghi e unire le voci.  Ma il PD e gli altri partiti attaccano: “. Manca la democrazia interna;  tutto è finto. Grillo si comporta come il padre padrone di un movimento che punta a cambiare l’Italia e a purificarla da tutti i mali e le criminalità che l’attanagliano”.
Se poi infine andiamo a valutare il Benjamino, Luigi Di Maio sorridente, scelto da Grillo che dovrebbe essere il Cavallo vincente alle prossime politiche che si terranno la prossima primavera, ci rendiamo conto che oltre ai molti punti a favore che sono ben evidenti alla luce del sole, i punti critici sono abbastanza chiari. Oltre alle sonore sconfitte elettorali nelle Amministrative di Napoli, città d’origine di Luigi, poi in seguito di  Parma, Genova, Parma, Palermo…, si sa bene lo stretto rapporto tra la Raggi e Di Maio (Grillo). Il risultato della gestione del Comune di Roma rimane cruciale nel conseguimento della vittoria finale, quella che porta a Palazzo Chigi. Ora, il malcontento diffuso nella Capitale d'Italia è una premessa sfavorevole a Di Maio e a tutto il M5S. Se ben presto non si troveranno delle soluzioni tecniche e politiche, credo che la partita sarà dura da vincere. Occorre cambiare rotta e cercare un nuovo stile di comunicazione e di approccio ai problemi. Alla retorica bisogna far seguire i fatti. La gente vuole delle soluzioni concrete e non dei discorsi e delle accuse. Il tempo della verità e della responsabilità è arrivato. Questo raduno a Rimini non deve essere solamente un’auto-celebrazione del movimento, ma un vero e proprio momento di dialogo e di dialettica democratica, un confronto delle idee e delle persone. Tra qualche mese sapremo se la scelta su Luigi sarà stata vincente. Come dice il proverbio: “sorriderà di più chi sorriderà per ultimo”. Il nuovo Grillo è nato. Ma avrà il carisma e la combattività del padre?


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