J’Accuse sull’intervita dell’8/10/217 Intervista di Di Battista dalla Lucia Annunziata


Qualcosa mi bisbiglia
che il voto della Sicilia
Sarà come l'inizio..
O la fine amara! 
Ogni voto farà la bara...
Chiamate ogni sodalizio

Citate tutte le ombre
e tutte le cose nostre!
La corsa è cominciata
Al voto, al voto...
Il parlamento sarà dossolto
Ogni bandiera è issata

Ogni sogno è coltivato
Ogni odio è covato
Accarezzate le mie urne
Stendete i tappeti
e vendete i segreti,
delle mie Sicilie taciturne!




J’Accuse sull’intervita dell’8/10/217 Intervista di Di Battista dalla giornalista Lucia Annunziata

Vorrei ricordare quante abbiamo criticato duramente Renzi quando era al governo in prima persona. Non gli abbiamo risparmiato nessuna critica costruttiva. Questo vale per i nostri avversari politici e vale anche per quelli che con un gergo politico nuovo si fanno chiamare Portavoce del popolo. Un attento e imparziale analista non deve riservare il bastone per gli avversari e la carota per i propri amici politici, a costo di tradire quell’imparzialità di cui si fa egli stesso a sua volta portavoce.Sarebbe una grave contraddizione.
L’intervista al Di Battista si svolge all’indomani dell’elezione di Luigi di Maio a capo del M5S e alla vigilia delle elezioni regionali in Sicilia. Essa s’inserisce anche in quel contesto turbolento che ha caratterizzato il M5S in queste ultime settimane. Di Battista si presenta sorridente, sicuro di sé e soprattutto molto elegante, con Giacca e cravatta e senza la solita barba con cui appariva fino a qualche tempo fa, come a rappresentare una realtà diversa e voler distogliere così molte domande circa il suo malessere dopo l’elezione di Luigi. “ non c’è gelosia e rivalità tra me e Di Maio” ribadisce Di Battista. Una frase ripetuta a lungo durante l’intervista. “ Luigi è molto più preparato di me e merita questo!”, ripete più volte. Poi infine per far finire il pressing dell’Annunziata conclude arrendendosi: “ Luigi! L’ho votato anche io”. Renzi avrebbe detto sentendolo parlare così:
“ Casaleggio e Grillo, i controllori di Rousseau l’avrebbero saputo  comunque!”.
Ad ogni modo, la sincerità di Di Battista è ammirevole e persino spettacolare. Quando, però giunge l’innesima domanda su un tema tanto dibattuto: la legge su lo Ius Soli” ossia la concezione della cittadinanza ai bambini dei cittadini stranieri nati in Italia, egli è ancor più deciso, ma questa volta il Di Battista che abbiamo davanti non è un amico dei popoli, nemico delle ingiustizie e delle disuguaglianze, ma un Di Battista istruito a tavolino. Per non dire espressamente : “No all’Ius Soli”. Di Battista usa il termne “ ASTENSIONE”. “ CI SIAMO ASTENUTI ALLA Camera e al Senato. Per chi non conosce il regolamento del Senato della Repubblica. L’Astensione amici vale come un voto contrario. Insomma, la sua non è una posizione critica e aperta, ma dettata dall’alto. Conoscendolo, lui avrebbe votato SI. E anche qui il M5S pecca di anti storia e di posizioni strumentali finalizzate ad avere qualche voto dall’elettorato di destra, ma nulla potrà servire davanti alla gravità della situazione economica e politico sociale nel paese. Su questa questione, è la coscienza d’ogni parlamentare a prevalere sulle direttive di partito. Davanti ai bambini non esiste una legge maggiore di quella che dovrà tutelarli e prepararli per essere dei cittadini onesti di questo paese.

Infine, l’annunziata evoca più  volte la Raggi e gli attacchi e i guai che caratterizzano la sua giunta. Di Battista non si scuote: “la Raggi è infallibile. E’ una donna che tutti attaccano non perché è incapace ma perché è giustamente una donna…” Insomma, la sua è un’aringa molto efficace. Nemmeno un’autocritica. Nemmeno un cenno ai problemi veri di Roma, che secondo lui, dovranno aspettare gli attesi e promessi APPALTI”. Siamo giunti al linguaggio che usava un dittatore prima di cadere: “ le armi segrete = appalti”. L’intervista si chiude con l’apparizione delle "porta-borse" dei deputati. Un esercito di precari e sfruttati dalla politica. Di Battista li scruta e accusa gli altri partiti, i giornali che si sono coalizzati contro il M5S. “ Devono essere assunti dalle Camere”. Giusto. Ogni parola è buona ma il paese ci crede ancora ? 

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